Meazza: sognatore empatico dai brani che spaccano!

Fare il Meazza al Meazza sarebbe molto figo“, così l’artista dal nome d’arte Meazza, classe ’93, che adora il calcio, la musica e la sua Milano. Il nome lo ha scelto aprendo a caso un libro sull’Inter, la sua squadra del cuore. Non è uno sportivo, si limita al calcetto tra amici, dove mettendosi d’impegno è passato da quello che nessuno sceglieva mai facendo le squadre ad essere “bravino, ma non un fenomeno. Mi diverto“. La passione da tifoso calcistico l’ha ereditata dal papà, anche se era milanista. “Era molto aperto di mentalità. Un giorno gli ho detto: ‘Mi piace il blu, la maglia dell’Inter’. E lui mi ha lasciato libertà di scelta, cosa di cui oggi si parla tanto, ma allora, negli anni Novanta, non era proprio così. Mi ha lasciato libero di esprimermi e devo a lui quello che sono oggi“.

Come l’amore per il calcio, anche quello per la musica nasce in casa. “La mia famiglia è sempre stata incline all’arte. Papà stesso faceva l’attore di teatro. Ha lavorato anche con grandi nomi del cinema italiano, a partire da Fellini in ‘La prova d’orchestra’: lui, Daniele Pagani, è il trombone. Sono molto fiero dei lavori che ha fatto. Lui mi ha passato l’amore per l’arte: fare l’attore e fare il cantautore ha tante cose in comune, dall’atto creativo al girare i videoclip e realizzare i live. Altro punto cardine della mia vita è stato mio fratello che è più grande di me, Mathia, lui aveva già 18 anni quando io ne avevo 6: lui suonava, faceva il cantautore e mi ha passato la passione per la musica. Io fin da bambino mi sono approcciato alla scrittura e al canto in modo molto libero, provando tante cose diverse: ho imparato a suonare la chitarra, sono finito a fare rap in un periodo della mia vita e poi, a furia di sperimentare, nel 2018 ho lanciato il progetto Meazza. Ho firmato un contratto discografico con il produttore Ioska Versari ed oggi siamo qua“.

Dal 19 marzo in radio, su tutte le piattaforme digitali e su YouTube con un videoclip, risuona il singolo “Le parti peggiori” (etichetta Flebo, distribuzione Artist First). Con questo brano il cantautore milanese – al terzo singolo dopo i precedenti “STRxxxO” e “Mari Stregati”, canzone vincitrice del Festival di Sannolo 2020 – tocca il lato oscuro delle relazioni amorose. “È un brano nato in un momento in cui avevo una relazione non molto sana per la mia vita e scriverlo mi ha aiutato a comprendere. La scrittura per me è sempre in contatto con la parte sommersa del mio ‘io’ ed ha sempre un’azione terapeutica“. Adesso Meazza ha un nuovo amore. “Sono felicemente fidanzato con Beatrice“. Gli sottoponiamo la prima domanda del test (https://forms.gle/XRwoP9SW2DNnFKTZ9) che accompagna il brano in Rete: “Se pensi alla tua vita di coppia, durerà per sempre o domani è un altro giorno?” “Penso che durerà per sempre. Se tu ragioni che le cose non andranno, non andrai da nessuna parte, secondo me“. Di sé dice che è “eccessivamente emotivo e troppo sognatore, per cui perdo di lucidità, ma mi vivo le cose molte intensamente. Sono molto sensibile e molto empatico: credo di saper capire bene le persone e metterle a proprio agio“. Tra i suoi punti fissi nella musica, oltre al produttore Ioska Versari, c’è il “chitarrista di fiducia” Gabriele Villecco. Ora Meazza cosa sta preparando? “Ho tantissima roba al fuoco. C’è tanto materiale già scritto e tanto già prodotto che aspetta solo di uscire. Sono cose che spaccano: sono venute veramente bene!“.

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