“Non perdere mai di vista Le Cose Importanti, qualunque esse siano”

La Musica per voi è prima di tutto impegno civile? “Sì, è soprattutto impegno civile perché per quanto mi riguarda personalmente io cerco sempre di non nascondere la mia personalità, ciò che sono, le mie preferenze, la mia identità sessuale e questa cosa cerchiamo di mantenerla limpida e chiara anche nei testi che scrivo. Anche quando poi ci esibiamo live cerchiamo di dialogare con chi abbiamo di fronte per cercare di inviare messaggi di non diversità, per noi la diversità non esiste ed è chiaro che siamo tutti uguali e dobbiamo fare rete ed essere uniti sotto qualsiasi punto di vista“. Parla Giada (voce e chitarra) della band Le Cose Importanti, assieme a Ylenia (chitarra), Umberto (basso) e Matilde (batteria).

Giada, come nasce il progetto Le cose importanti?

È nato nel 2017. Io suonavo e scrivevo dei pezzi in camera mia però non li avevo ancora mai suonati live in italiano perché prima suonavo in altri gruppi stoner, proprio un mondo totalmente lontano da quello che sto vivendo adesso musicalmente. C’è Ylenia, la chitarrista, nonché amica da 12 anni, che un giorno venendo a trovarmi a casa e facendole ascoltare qualche brano, tra cui ‘Torneremo a parlare di niente’ che è stato poi il primo brano che abbiamo fatto uscire con Le cose importanti, mi ha spronato a suonarli live e quindi ad iniziare ad uscire allo scoperto con questo nome. I primi live li facevamo da soli io e lei, io chitarra acustica e voce e lei mi accompagnava con la chitarra elettrica“.

Il nome “Le cose importanti” è molto impegnativo, il perché di questa scelta?

Fondamentalmente non mi piaceva l’idea che il progetto avesse il nome della persona che scriveva i pezzi, non volevo essere il classico cantautore ed era una frase che mi tornava sempre in mente ogni volta che cantavo i primi pezzi: ‘Le cose importanti’… così mi sono detta ‘perché no?’ Alla fine quello che racconto è quello che vivo tutti i giorni e per me sono cose importantissime, quindi magari chi ci ascolta ci si ritrova e può dargli un significato diverso e poi rivederci le proprie cose importanti“.

L’ultimo brano”Terra” è una ballad arrabbiata, l’hai scritta durante il lockdown?

Avevo iniziata a scriverla tre anni fa, la prima strofa per l’esattezza, dopodiché ho avuto un blocco e non ho più voluto continuarla. Poi abbiamo partecipato a questa residenza artistica a Cosenza di Musica Contro Le Mafie, che si chiama Sound BoCS, e lì abbiamo ripreso in mano questo pezzo cercando di legare le due cose: continuare a scrivere il testo e seguire le linee guida dei temi a cui Musica Contro Le Mafie è molto legata“.

Avete partecipato tutti e quattro?

Sì, abbiamo vissuto una settimana lì“.

“Terra” sarà contenuta in “Sound BoCS Diary” (di AA.VV a cura di Gennaro de Rosa, edito da Musica contro le mafie, anno 2021) che sarà presentato a Casa Sanremo nella settimana del 71esimo Festival della Canzone Italiana: è compilation, libro di lettura aumentata?

È un diario a tutti gli effetti. Esiste fisicamente un diario che verrà presentato il 2 marzo a Casa Sanremo – ci saremo anche noi virtualmente – ed è anche una compilation che si trova già online. All’interno di questo diario ci sono tutti i video, le foto, le considerazioni di ogni artista che ha partecipato a questa residenza artistica, tra cui noi. Si può perfettamente sia leggere che guardare ed ascoltare“.

Facendo tour in giro per l’Italia avete avuto sempre guest importanti, qualcuno di loro è in gara a Sanremo?

Sì, c’è Davide Toffolo con cui abbiamo condiviso il palco per Musica per Federico Aldrovandi a Ferrara due, tre anni fa“.

Come proseguirà il vostro percorso?

Attualmente stiamo lavorando molto in studio e ci stiamo preparando per quando si spera tornerà la normalità e si ricomincerà a suonare. Stiamo preparando nuovi brani e stiamo lavorando per creare altro materiale da far ascoltare a chi ci segue“.

Se dovessi mettere un biglietto in una bottiglia e lasciarlo andare nel mare, cosa scriveresti?

Sicuramente di non perdere mai di vista le cose importanti, qualunque esse siano“.

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