Francesca Michielin e Fedez: così diversi eppure così affini

Così diversi – lei tutta strutturata, lui molto tenerone -, ma già ampiamente collaudati per regalare mille emozioni al pubblico di Sanremo dopo i successi di “Magnifico” e “Cigno Nero”. Sono Francesca Michielin e Fedez che parteciperanno alla 71esima edizione del Festival, in gara nella categoria Campioni con il brano “Chiamami per Nome“, scritto da Federico Lucia, Francesca Michielin, Davide Simonetta, Alessandro Mahmoud, Alessandro Raina e prodotto da d.whale. Seguiti dallo stesso insegnante di canto, Maurizio Zappatini, Fedez è tutto concentrato su questo evento che, una volta passato, lo rivedrà papà a tempo pieno, mentre Francesca Michielin, che già il 22 gennaio ha pubblicato “Cattive Stelle” con Vasco Brondi, sembra un diluvio in piena.

“Per me è tutto abbastanza nuovo – afferma in conferenza stampa streaming Fedez, 31 anni -. Con Francesca ci siamo ritrovati casualmente. Dopo il lockdown, tornare a provare e a fare sessioni in studio mi regalano momenti di socialità importanti, anche solo l’appuntamento su zoom e poi vedersi in studio con Francesca e Mahoomod è una ventata di freschezza. Per me è il primo Sanremo, ho un po’ di ‘ansietta’, voglio vivere questa esperienza come tale, prendere tutto quello che c’è e viverlo. A Sanremo sono stato solo una volta come manager pro bono di Lorenzo Fragola appena uscito da ‘X Factor’, allora pensai che è una situazione che per come sono fatto io non riuscirei a gestire emotivamente. Non ho nessun progetto discografico mio a ridosso. Nessun tipo di corollario di altri progetti. Io sto lavorando a delle canzoni ma non so cosa ci sarà poi. ‘Chiamami per Nome’ è una canzone pop, con sfumature un po’ più urban. Nella stesura del brano ci sono diversità abbastanza ampie rispetto al pregresso condiviso con Francesca. C’è una stesura dinamica, un interscambio tra le due voci. A livello tematico c’è qualcosa di autobiografico, un pezzettino di me è inevitabile che ci sia. La parte di testo di cui mi sono occupato io affronta tematiche d’amore e riflette le insicurezze del momento, soprattutto nelle parti che duettiamo insieme sulla scia della speranza. Sul finale canto un pezzettino di Mahmood e mi sento lui. Questo è stato un lavoro di collettività molto bello. Per me è una boccata di ossigeno in un momento in cui non c’è molto da fare. C’è la voglia di cambiare, è il periodo delle cose non ponderate”.

“Sono felice ed emozionata di tornare con Federico – racconta Francesca Michielin -. La prima volta a Sanremo l’ho vissuta a 20 anni come in un campeggio. Questa volta ne avrò 26. Sono presa da tante cose, non ultimo un esame al Conservatorio. ‘Chiamami per nome’ è una canzone che mi emoziona molto. Non mi succede sempre così automaticamente, ma qui mi viene la lacrimuccia. Sono felice di portarlo sul palco dell’Ariston. Oggi c’è una consapevolezza diversa, un’evoluzione testuale e musicale. Un brano d’amore più trasversale rispetto a ‘Magnifico’ e ‘Cigno nero’. Come struttura è un brano pop un po’ inusuale. Come coperta di Linus c’è un synth particolare e un suono che viene dalla mia infanzia, un po’ cinematografico. In parte è autobiografico perché rispecchia come mi sento nell’ultimo periodo, per quello che tutti stiamo affrontando, con la voglia di vivere la musica come qualcosa che ti trasporta. Alle prove con l’Orchestra è stato bellissimo. Il 5 marzo esce ‘Feat. Fuori dagli spazi’ (l’evoluzione del progetto discografico ‘Feat. Stato di natura’), un progetto che celebra la coralità, concepito a capitoli e che prevede feat con Federico, Colapesce, Gazzè… c’è mezzo Sanremo. Dal 25 febbraio, giorno del mio compleanno, ci sarà il mio primo podcast a cui sto lavorando tantissimo e che s’interroga per cosa lottano le donne oggi, parlerò di vari temi. La prima puntata ha come ospite Matilda De Angelis e tratteremo del corpo”.

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