“Non mi lasciare”, favola crime ambientata a Venezia

Venezia in qualsiasi angolazione cercassi di raccontarla era sempre meravigliosa”, così Ciro Visco, il regista di “Non mi lasciare”, la nuova serie di Rai Fiction per Rai1 in onda per quattro prime serate da lunedì 10 gennaio. Al centro della storia c’è un tema tanto delicato quanto attuale come quello dei reati informatici e dei crimini contro l’infanzia. Elena Zonin, interpretata da Vittoria Puccini, è un vicequestore della Polizia, che lavora a Roma nel Cncpo (Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online). Da sette anni indaga su una rete di pedofili responsabile del rapimento e del traffico di minori sul dark web. Quando dalle acque della Laguna di Venezia affiora il corpo senza vita di Gilberto, un adolescente apparentemente sucida, il vicequestore lo collega immediatamente al “suo” caso. Così si porta sul posto, che è la città da dove si era allontanata vent’anni prima ritrovando Daniele Vianello (Alessandro Roia), suo ex fidanzato, e Giulia (Sarah Felberbaum), un tempo la sua migliore amica. “Apprezzo il coraggio della Rai di parlare di una tematica così importante in una storia avvincente ricca di suspense – afferma Vittoria Puccini in conferenza stampa streaming -. Il mio personaggio, Elena, è particolarmente capace, determinato ed intuitivo nel suo lavoro, qualità che si affiancano ad una sorta di fragilità: il suo essere umanamente spezzata dentro che le deriva da un accadimento che riguarda il suo passato e che nessuno conosce, cosa che le regala un fascino ed un mistero speciali”. Attenta a non travolgere nel “fiume di dolore”, come l’ha definito la sceneggiatrice Maddalena Ravagli, che comportano i crimini sull’infanzia, la storia intreccia emozioni ed action in una Venezia che si vede in tutti i suoi sette sestieri – San Marco, Castello, Cannaregio, San Polo, Santa Croce, Dorsoduro e Giudecca – e nella sua verità quotidiana. La scelta della Laguna è stata dettata al produttore Mario Mauri della Paypermoon da una “ragione del cuore, perché mia mamma era di Venezia, e da una ragione della mente, perché Venezia, amata e conosciuta in tutto il mondo, è la location e la protagonista ideali per una serie che nasce come prodotto internazionale, tant’è vero che ‘Non mi lasciare’ ha già incontrato l’interesse dell’importante acquirente francese Canal Plus”. In questa prima serie italiana quasi ambientata totalmente a Venezia, fondamentale è stato l’aiuto del questore Maurizio Masciopinto, anche se tutto in Laguna è facile perché, come dice Alessandro Roia, “non c’è limite alla bellezza di Venezia”, set ideale quindi per “ambientarci una storia contemporanea, che coinvolge tutti noi, oggi e adesso”. A lui che interpreta un uomo tutto d’un pezzo e dalla sensibilità fuori dal comune sono spettate le scene più spiccatamente di action attraverso le calli: lo si vedrà, infatti, correre tanto per inseguire i cattivi di quella che il regista Visco definisce una “favola di speranza con Elena come personaggio archetipico”. E, come la migliore tradizione fiabesca insegna, anche in “Non mi lasciare” c’è un pizzico di dark e la giusta dose di mistero.

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