Quando la fantascienza si fa monito contro ogni forma di autoritarismo

A volte bisogna essere calati in realtà distopiche per riscoprire la bellezza della nostra umanità: è ciò che fanno i trentaquatrenni polacchi Michal Krzywicki e Dagmara Brodziak, autori e protagonisti – lui anche regista – dello sci-fi “2028: La ragazza trovata nella spazzatura” (durata 95’), uscito nei cinema il 23 marzo, distribuito da P.F.A. Films e Cooperativa Cinema Mundi. Il mondo in cui i due cineasti trasportano lo spettatore è una Varsavia del 2026 dove i condannati vengono sottoposti al processo di automazione: vengono rasati e viene messo loro un collare attorno al collo che regolarmente inietta una droga che intorpidisce i sensi, cancellando irreversibilmente la memoria, così da poter essere addestrati per svolgere lavori meccanici e utilizzati fondamentalmente come schiavi. L’ex attivista sociale Simon Hertz non ci sta e annuncia online che vuole suicidarsi durante la notte di Capodanno 2028/2029 come ultima dichiarazione contro il governo polacco e la schiavitù degli automi. Ma il giorno prima del suo suicidio, Simon trova una ragazza-schiava nella spazzatura. È Blue, giovane considerata pericolosa fuggitiva, ma, in realtà, persona totalmente indifesa e innocua, anche dopo che il suo collare viene rimosso. Il film è bello in sé, come storia di incontro tra due anime gentili che provano a riaprirsi alla scoperta dell’armonia del mondo, e importante per una riflessione generale sui metodi coercitivi e la tendenza a piegare l’altro fino a distruggerne l’essenza umana da parte di alcuni governi autoritari. Con un linguaggio semplice e diretto, senza l’utilizzo di effetti speciali, Michal Krzywicki e Dagmara Brodziak raccontano una storia che, pur affondando le radici in tanta letteratura cinematografica e non, riesce a librare leggera fino a farsi monito del tenere alta la guardia contro ogni potere che vuole cancellare l’uomo come essere pensante e senziente. “2028: La ragazza trovata nella spazzatura” si fa inno dell’armonia dell’umanità con eleganza, preferendo i silenzi e le immagini a tante parole prive di senso. Piccolo spoiler: la grazia del racconto spicca nel particolare della ragazza che suona in metropolitana, un tassello armonico ineludibile della metrica e della poetica del film.

You May Also Like

Amore, attori e media sotto inchiesta nel film di Gianluca Maria Tavarelli

“L’amante dell’astronauta”, quando l’amicizia si trasforma in qualcosa di più

Il film sugli ultimi giorni di Berlinguer richiama ad un agire per il bene collettivo

Sergio Assisi è il “Re” della commedia spensierata