I bambini, un tesoro da salvare: meraviglioso il film “Figli del sole”

“Un film che tocca il cuore e la coscienza del pubblico può creare consapevolezza, senza prediche”, sono oro queste parole di Majid Majidi (nato a Teheran nel 1959), primo regista iraniano a ricevere una nomination all’Oscar come miglior film straniero per “Figli del cielo” (1996). Il 2 settembre grazie a Europictures arriva al cinema il suo delicato, sensibile, vero “Figli del sole”, presentato in concorso alla 77esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, dove il giovane protagonista Rouhollah Zamani (il protagonista Ali) è stato insignito del Premio Marcello Mastroianni 2020, e selezionato per rappresentare l’Iran nella categoria Miglior Film Internazionale agli Oscar 2021. Il film racconta con tatto e verità la realtà dei bambini costretti a lavorare a Teheran, come in tante altre parti del mondo. “Secondo le statistiche delle organizzazioni mondiali per i diritti dei bambini, come l’Unicef e l’Ilo, ci sono 250 milioni di bambini lavoratori in tutto il mondo, di cui 152 milioni sono in condizioni pericolose – ricorda il regista Majid Majidi -. Anche se il numero è in costante diminuzione, grazie alle istituzioni mondiali e alle numerose associazioni in 190 paesi, è comunque un numero sconvolgente. I bambini non dovrebbero essere privati della loro infanzia, né del loro sviluppo. I bambini meritano di essere trattati con più protezione, dignità e giustizia e spero che il mio film possa contribuire a questo cambiamento”. Al centro della storia il dodicenne Ali che, per proteggere sua madre, con i suoi tre amici va in cerca di un tesoro promesso che si trova nei sotterranei di una scuola, la Sun School, un istituto di beneficenza volto a formare ragazzi di strada e bambini lavoratori. “Per affrontare temi cupi come il lavoro minorile, serve empatia e umorismo, per questo ho deciso di creare un’avventura pericolosa alla ricerca di un tesoro. La parola ‘tesoro’ emoziona tutti e significa qualcosa di diverso per tutti, perché è una speranza inaspettata di trovare qualcosa di speciale, di magico”. L’accoglienza della Sun School mostrerà ai ragazzi che il vero tesoro sono le loro potenzialità. Ma nel mondo esistono scuole così? “L’idea di questo film è nata dalla scuola di Teheran, fondata da una giovane Ong – spiega il regista -. Ne sono stato ispirato e credo che questa iniziativa dovrebbe crescere ed essere adottata da tutti i paesi”.

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