Toiletpaper& Martin Parr a Villa Medici: quando la spregiudicatezza respira il soffio dell’immortalità

Realtà aumentata con colori vivaci, valorizzazione dei dettagli, irriverenza e audacia: è l’esperienza che fino al 31 ottobre prossimo si vive nella residenza voluta dal Re Sole (Luigi XIV) a Roma nel 1666. Nei giardini della rinascimentale Villa Medici (in Trinità dei Monti) il 2 luglio ha tagliato il nastro la mostra Toiletpaper& Martin Parr che, per la direzione artistica di Sam Stourdzé e Cookies (Alice Grégoire & Clément Périssé, architetti e borsisti dell’Accademia di Francia a Roma), ha coniugato l’estro del fotografo Martin Parr e i due geniali ideatori del magazine Toiletpaper, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, per quello che è stato definito “un itinerario ipnotico”.

La rassegna sposa oltre quaranta fotografie esuberanti a prati ed alberi che, a loro volta, occhieggiano sculture e marmi. L’idea dell’esposizione parte dalla collaborazione tra Parr, Cattelan e Ferrari per il libro “Toilet Martin Paper Parr” (pubblicato nel 2020 da Damiani) che mette in connessione le immagini più iconiche degli archivi di questi tre artisti, per diventare uno, cento, mille nuovi punti di vista a Villa Medici. Qui, infatti, i tre motivi ricorrenti delle foto di varie dimensioni – corpo umano, cibo e animali – traggono nuova linfa dal contesto, spingendo il visitatore ad un’interazione e riflessione continua, quasi che le immagini si facessero specchio di chi le osserva in un contesto che sprigiona l’afflato dell’eternità.

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