“La grande staffetta”, la pedalata che ha in Alex Zanardi la “stella guida”

“È una sensazione di libertà pedalare all’aperto”, “Ho trovato il mio riscatto nel ciclismo”, “Lo sport mi dà adrenalina”, “La mia vita ora è fusa con lo sport”: sono alcune delle dichiarazioni raccolte dal film “La grande staffetta” agli atleti di Obiettivo 3. Appena usciti dal lockdown l’anno scorso, gli sportivi, che fanno parte della onlus nata dalla lungimiranza di Alex Zanardi di dare una seconda possibilità ai disabili attraverso lo sport, accettano di pedalare con lui attraverso l’Italia piegata dal Covid in segno di speranza e di raccontare per immagini questa loro avventura. Solo che purtroppo qualcosa non va come programmato, e quel progetto la cui anima è proprio Alex Zanardi subisce una scossa dal suo incidente. Da lì la domanda: cosa fare? Continuare questo viaggio? La risposta è della moglie di Alex, Daniela, che sa che il marito avrebbe voluto che quella corsa attraverso l’Italia continuasse, lei che è sempre al suo fianco, anche durante uno dei tragitti più difficili della pedalata, quello del Passo della Cisa. Però, dopo la caduta di Alex Zanardi in provincia di Siena il 19 giugno 2020, il film e la corsa hanno cambiato rotta, alimentandosi soprattutto del sogno del campione combattente, del luccichio del suo sguardo cristallino e della sua grande lezione di perseveranza e di amore per la vita. Per quegli atleti che hanno percorso chilometri, chi in handbike chi in bicicletta in una partenza scaglionata da Luino, Trento e Saluzzo per giungere insieme a Santa Maria di Leuca, in un arco temporale dal 12 al 28 giugno 2020, Alex Zanardi è il “faro”, la “stella guida” ed ora correre senza di lui è “una scelta non facile, dolorosa, ma inevitabile”. Su alcuni mezzi della carovana risalta la scritta “Forza Alex”. Ripercorrere quel viaggio nel film “La grande staffetta” è emozionante e un dono di incredibile fiducia nel futuro e nelle possibilità che il viaggio della vita può offrire. “Doveva essere un road movie con Alessandro – afferma in conferenza stampa Francesco Mansutti, che dirige il film a quattro mani con Vinicio Stefanello -. Con l’incidente si è messo un po’ tutto in discussione. Io e Vinicio non dovevamo essere presenti sul campo in un primo momento e avevamo dato indicazioni a tutti gli atleti coinvolgendoli quali coregisti. Dopo l’incidente siamo partiti anche noi e abbiamo raggiunto i ragazzi nella seconda e terza fase del percorso per rielaborare quello che stava succedendo. Le percezioni emotive sul posto erano molto forti. Era una confessione corale. Il documentario non era ora più solo sportivo, ma un racconto d’amore in tutte le sue declinazioni. La narrazione si dipana in maniera diretta e semplice, ma riesce ad essere una spada che trafigge. Il coinvolgimento emotivo a volte ha offuscato la possibilità di capire se le cose potevano funzionare. In particolare, le immagini di Piergiorgio Grande, il direttore della fotografia, sul luogo dell’incidente, sono inedite e realizzate con estrema delicatezza: si percepisce tutto l’imbarazzo di Piergiorgio di documentare quel momento, restituendo incredibile sensibilità a quella situazione drammatica”. “Avevamo dato agli atleti delle indicazioni di massima per le riprese, prima della partenza, e loro ci hanno inviato le loro emozioni, i loro ritratti che sono rimasti nel documentario – sottolinea Vinicio Stefanello -. Da tutto quel materiale, 15 ore di interviste e i video fatti dai singoli, ne è uscito un racconto che fluiva da sé. In questo viaggio ci siamo sentiti tutti parte di qualcosa di incredibile, qualcosa che ci ricorderemo per tutta la vita”. “Mi sono sentito parte di un gruppo di compagni che hanno spinto insieme per realizzare qualcosa di unico per Alessandro che è una persona che noi tutti amiamo – afferma Diego Gastaldi, atleta paralimpico appassionato di musica -. Forse nel film avrei messo tutta musica metal e hard rock. Scherzo, mi diletto a fare video e metterci su musica. Tutto del film è bellissimo, dal montaggio alla musica”. Tra i silenzi che valgono brividi lungo la schiena, si ascoltano le meravigliose note e parole di “Pedala” di Francesco Di Gesù, Carolina Galbignani e Leonardo Beccafichi e “Ti insegnerò a volare” di Roberto Vecchioni e Lucio Fabbri con la partecipazione di Francesco Guccini. “Rivederci in questo docufilm è stata un’emozione immensa, pelle d’oca continua e anche lacrime miste a tanta gioia nel ricordo – dice Ana Maria Vitelaru, atleta paralimpica -. Per noi questo racconto ha un grandissimo significato”. Se questo film resterà un unicum, gli atleti sono di nuovo pronti a risalire in sella per una nuova staffetta sulle ruote. Ad annunciarlo Barbara Manni, sorella di Daniela, produttrice della FilmArt e anima anche lei di Obiettivo 3. “L’incidente di Alex – racconta Barbara Manni – è stato un buio improvviso, ma c’è stata la consapevolezza che la corsa non si doveva fermare: per lui era importante che proseguisse il progetto di Obiettivo 3 che offre un’opportunità per i giovani disabili. Il film avrebbe dovuto essere raccontato da Alessandro, questo peso se lo sono poi portato addosso i ragazzi. Da tutta questa vicenda ne siamo usciti con più forza e consapevolezza. La famiglia Zanardi è stata la prima a desiderare che questo progetto andasse avanti. Il film lo aveva voluto Alessandro assieme alla staffetta. Ora ci sarà questa seconda corsa, speciale secondo me. Si parte da Corvara il 4 luglio con 8 atleti, tutti ciclisti con patologie diverse. Michele Grieco darà via al primo percorso della staffetta tricolore. Gli altri due punti di partenza sono Lecco e la Valle d’Aosta. Si riuniranno a Bologna (11 luglio ai Giardini Margherita) e proseguiranno passando per Roma il 16 luglio, fino a Catania con arrivo previsto il 25 luglio. Ripetiamo l’edizione della staffetta perché Obiettivo3 ha bisogno di crescere con azioni forti e attività. La documenteremo producendo filmati diversi con destinazioni varie. Sky Sport, media partner, metterà in onda mini doc settimanali sulle diverse fasi della staffetta, quindi tre per le tre settimane di corsa”. Il film “La grande staffetta”, che arriva al cinema in 130 copie il 28, 29 e 30 giugno distribuito da Adler Entertainment, passa così idealmente il testimone alla nuova staffetta: entrambe le corse sono espressione della determinazione e del desiderio di non darsi mai per vinti e di sostenerci l’uno con l’altro sempre.

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