Nastri d’argento, la 75edizione premia film ricchi di poesia e outsider

La stampa italiana esalta la bellezza e la poesia del cinema italiano che ha saputo dare calore alle giornate di freddo esilio Covid, assegnando i Nastri d’argento della 75esima edizione. Premia Emma Dante e la lirica del suo “Le sorelle Macaluso” (miglior film, miglior regia, miglior montaggio, miglior sonoro, migliore produzione). Riconosce l’intraprendenza, la visionarietà e la passione del progetto insito ne “L’incredibile storia dell’isola delle rose”, incoronando la plasticità dell’interpretazione di Elio Germano (a lui il riconoscimento come migliore attore di commedia, il film riceve anche il premio come migliore commedia, scenografia e casting director). Valorizza Pietro Castellitto quale miglior regista esordiente con “I predatori” (alla pellicola anche il riconoscimento come migliore attore non protagonista a Massimo Popolizio), mettendolo in risalto come astro nascente del cinema (è anche un attore talentuoso). Sottolinea la tensione dell’interpretazione di Kim Rossi Stuart in “Cosa sarà” (il film riceve anche il premio come miglior sceneggiatura), un mix di dolcezza, tenerezza ed asprezza. Evidenzia le capacità espressive di Valentina Lodovini nella favola “10 giorni con Babbo Natale” (risulta migliore attrice di commedia ex aequo con Miriam Leone in “L’amore a domicilio”). Esalta la musica allegra e ricca di emozioni e sensazioni di Stefano Bollani in “Carosello Carosone” (migliore colonna sonora). Laura Pausini, autrice ed interprete, assieme al coautore Niccolò Agliardi, si riscatta dall’Oscar solo sfiorato, ricevendo il Nastro come migliore canzone originale per “Io sì” (già vincitrice del Golden Globe) del film “La vita davanti a sé” (la pellicola si aggiudica anche il Nastro di Platino coniato ad hoc per Sophia Loren). Uno spaccato della vita di Gabriele D’Annunzio, ricordato dal film “Il cattivo poeta”, viene celebrato con la migliore fotografia di Daniele Ciprì e i migliori costumi di Andrea Cavalletto. Alimenta fiducia il premio assegnato a due volti femminili outsider, valorizzando l’interpretazione di Teresa Saponangelo (migliore attrice protagonista) in “Il buco in testa” e Sara Serraiocco (migliore attrice non protagonista) in “Non odiare”. Per un cinema che guarda avanti con speranza non mancano i conti col passato, dall’appena citato “Non odiare” (che rimanda all’Olocausto) a “Padrenostro” che trae ispirazione dall’attentato del 14 dicembre del 1976 al vicequestore Alfonso Noce, padre del regista Claudio, un tema di difficile trattazione che si aggiudica il riconoscimento come migliore soggetto. Un valore poetico molto particolare ha anche il Nastro speciale a Renato Pozzetto, che in “Lei mi parla ancora” ha una tenerezza inusitata tale da dare un valore aggiunto alla storia. Sulla passerella allestita al Maxxi di Roma tante altre piccole chicche saranno messe in evidenza dalla presidente del Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici Laura Delli Colli, e tutte sempre nel segno di un cinema che continua ad alimentare sogni, passioni e speranze. Il 30 giugno Rai Movie, tv ufficiale dei Nastri, regalerà ai cineasti uno speciale televisivo dedicato alla cerimonia (del 22 giugno) di questa 75esima edizione contraddistinta dalle scelte dei circa 100 giornalisti del Sngci che vanno nella direzione di valorizzare il racconto poetico, l’agrodolce dell’umanità e i nuovi talenti.

You May Also Like

Con “Un altro ferragosto” Paolo Virzì firma un altro capolavoro

“Te l’avevo detto”, un film tremendamente visionario

“Arf”, il racconto animato del candore che sfidò il dittatore

“Il punto di rugiada”, l’incanto di un film d’autore