“Non mi uccidere” di Andrea De Sica: una fiaba nera che scomoda i fratelli Grimm

“Ho cercato di raccontare una storia d’amore, dove l’amore ha contorni sfumati, fa parte delle ombre della notte”, così Andrea De Sica, cineasta figlio d’arte (nato a Roma il 30 dicembre 1981), introduce il suo secondo lungometraggio dopo “I figli della notte”. Il film si intitola “Non mi uccidere” (durata 90 minuti) ed è liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo, uscito nel 2005 e di nuovo in libreria dal 29 aprile (edito da Sem Società Editrice Milanese). Del progetto se ne era innamorato sin da subito Gianni Romoli (lo sceneggiatore non faceva un horror dai tempi di “Dellamorte Dellamore” diretto da Michele Soavi nel 1994 e tratto anch’esso da un libro, l’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi) che però è tornato più volte a riscrivere il copione per un possibile film, fino a quando della storia non se n’è invaghito Andrea De Sica che interviene anche lui alla scrittura assieme al collettivo Grams. Il progetto ha tinte nere e vede due giovani che si amano da “morire” nel senso letterale del termine. Solo che i giovani morti di morte violenta tornano a camminare sulla terra cibandosi dei vivi e la storia, per essere chiari, si trasforma più che in una favola nera, in un incubo a tinte dark. Poi che si voglia parlare metaforicamente di questo film come di “coming of age” (“raggiungimento della maggiore età”), cioè come il racconto del passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta, la cosa lascia alquanto perplessi chi non ama il genere dark e chi qui vede solo tinte fosche, per nulla rischiarate da un’emancipazione femminile che non può passare attraverso la legge del “Mors tua vita mea” (“Morte tua, vita mia”). È un teen drama, cioè un film sugli adolescenti e scritto per loro? Sì, ma entrando nell’ottica delle fiabe nere dei fratelli Wilhelm e Jacob Grimm. Ricorda “Twilight”? Solo apparentemente può richiamare alla memoria la Saga di Stephenie Meyer, il cui primo libro uscì proprio nel 2005 (almeno negli Stati Uniti) come quello di Chiara Palazzolo, ma la patina romantica di quell’avventura letteraria e cinematografica statunitense è del tutto assente: qui non si sogna neanche per un attimo l’amore impossibile, c’è solo amore funesto.

Andrea De Sica

I PROTAGONISTI – Ad interpretare gli innamorati di questa storia sono due volti amati dai giovanissimi, Alice Pagani e Rocco Fasano. Lei ha 23 anni ed è famosa per aver interpretato Ludovica Storti nella serie “Baby”, tra l’altro diretta anche da Andrea De Sica, e lui ha 28 anni e piace soprattutto per essere in “Skam”. Lei è Mirta, “all’inizio – come racconta l’attrice – piena di dolcezza per poi testare questa sua purezza alla prova dell’amore di Robin e scoprire la sua parte buia”. Lui è Robin, “il cui percorso – spiega l’attore – comincia già da una profonda disillusione del mondo”. A completare il cast ci sono: Silvia Calderoni, Fabrizio Ferracane, Sergio Albelli, Giacomo Ferrara, Anita Caprioli.

LA MUSICA – “Musica e regia – afferma Andrea De Sica – vanno di pari passo: per me la musica è fondamentale, scrivo pensando già in termini musicali al film”. Sui titoli di coda del film – le cui musiche originali sono composte da Andrea Farri e, appunto, Andrea De Sica – si ascolta la canzone “Non mi uccidere”, nata dall’incontro artistico con il team creativo della rapper Chadia Rodriguez: il brano è un remix del tema musicale del film con sonorità elettroniche, reso unico dal fascino trasgressivo della voce di Chadia – con un featuring di Alice Pagani al suo debutto musicale – e dal testo scritto da Jake La Furia.

LOCATION – Mai come in questo film il territorio, in questo caso Bolzano e dintorni (almeno una sequenza è girata anche a Roma), sono chiamati a rendere palpabili le emozioni e le atmosfere. “Il passato – sottolinea Andrea De Sica – ha toni idilliaci che si rispecchiano nella natura, il presente vive in paesaggi urbani, tra asfalto e sporcizia”.

PRODUZIONE E DISTRUBUZIONE – Il film è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film, prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa, con il sostegno di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige e Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo. Sarà disponibile dal 21 aprile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity.

DDL ZAN – In merito alla proposta di legge contro omofobia, transfobia, misoginia e abilismo, il settimanale Vanity Fair punta sul volto di Alice Pagani, per chiedere che si approvi velocemente il disegno di legge che è contro la violenza e l’odio verso persone omosessuali, trans e disabili, promuovendo il rispetto di tutti, al di là di orientamento sessuale e condizioni fisiche.

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