“Governance – Il prezzo del potere”, Popolizio e Marchioni in un film attuale e shakespeariano

Forza della storia, padronanza degli attori, tratto realistico della regia: una partita a scacchi infinita quella del detenere il potere in un’infinita ragnatela di ricatti tessuta in “Governance – Il prezzo del potere”, opera seconda del cineasta italo-francese Michael Zampino (“L’Erede”), con protagonisti due attori che, coincidenza ha voluto (un “caso” per il regista), hanno partecipato a “Romanzo Criminale”: Massimo Popolizio (ha interpretato Il Terribile nel film di Michele Placido) e Vinicio Marchioni (ha vestito i panni del Freddo nella serie diretta da Stefano Sollima). Com’è interpretare i cattivi? “Non è che il mondo è fatto di buoni. È difficile trovare un vero buono. L’importante è stare fuori dello stereotipo del cattivo. Io m’impegno per essere fuori dal generico”, osserva Massimo Popolizio. “Si esce dallo stereotipo del cattivo chiedendosi le motivazioni che spingono il personaggio. Io ad esempio parto dalle mancanze, da quelle materiali a quelle personali ed affettive”, sottolinea Marchioni. Nel film Massimo Popolizio interpreta Renzo Petrucci, un manager brillante e senza scrupoli, direttore generale di un importante gruppo petrolifero; mentre Vinicio Marchioni è Michele Laudato, suo amico di famiglia. La storia ha inizio in ascensore, metafora della gerarchia del potere: facilmente si sale e, altrettanto facilmente, si scende. A dare motore alla storia un’inchiesta per corruzione che costringe Renzo Petrucci a lasciare la prestigiosa carica che ricopre: è convinto che a tradirlo sia stata una giovane collega, Viviane Parisi (Sarah Denys).

“Governance – Il prezzo del potere” pone in risalto i manager dell’ambito energetico che si muovono tra affari e politica. “Un settore che conosco bene per averci lavorato per quindici anni”, dichiara Michael Zampino che il film lo ha diretto e sceneggiato (assieme a Giampaolo G. Rugo e Heidrun Schleef). La consapevolezza e la sensibilità all’ambiente oggi nel settore petrolifero è maggiore di quando ci lavoravo io. La crisi del 2008 ha messo in discussione tutto e i grandi gruppi si sono adeguati. Entro il 2050 dovrebbe esserci l’integrale sostituzione dell’energia da combustione dei combustibili fossili (carbone, gas naturale e petrolio) con energie rinnovabili (energia eolica e energia da pannelli solari fotovoltaici). Renzo Petrucci è la summa dei personaggi che ho incontrato in questo settore, non uno in particolare. Purtroppo i casi di corruzione sono all’ordine del giorno, come dimostra la morte della giornalista Daphne Caruana Galizia di cui non si ha ancora certezza del mandante”. “Ho fatto tanto Shakespeare dando il volto a Renzo Petrucci, un personaggio bilioso: la bile è il suo motore interno – focalizza Popolizio -. Il film è una tragedia shakespeariana dei tradimenti, di sesso e di lotta del potere. L’obiettivo del manager è il portarsi sempre qualcosa a casa, a qualunque prezzo. Quando sbaglia obiettivo, rischia di cadere”. “Michele – racconta Marchioni – è una formichina che ha in Renzo il suo punto di riferimento per raggiungere una posizione migliore. I due personaggi vivono l’uno in funzione dell’altro. Michele peccherà però di Hybris (dalla tragedia greca, tracotanza)”.

“Governance – Il prezzo del potere”, in 89′ minuti, tiene in pugno lo spettatore che non riesce a vedere quale sia l’orlo del baratro. Prodotto da Alba Produzioni, Panoramic Film per l’Italia e Loin Derrière l’Oural LDO per la Francia (con il sostegno del Mibac-DG Cinema e di Lazio Cinema International), il film sarà disponibile a partire dal 12 aprile in anteprima su Amazon Prime Video, distribuito da Adler Entertainment.

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