“Nonostante la nebbia”, il film che racconta le zone d’ombra dell’accoglienza dei migranti

Le linee d’ombra nella vita sono tante e i confini tra due opposti spesso molto labili. Goran Paskaljević, nato a Belgrado (Serbia) nel 1947 e deceduto a settembre del 2020, è stato un cineasta sensibile ed attento. Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, il 21 marzo 2021, sulle piattaforme Prime Video, CGDigital, Itunes, Gplay, Rakuten e Chili, distribuito da 102 Distribution, è arrivato il toccante “Nonostante la nebbia”, suo diciottesimo e ultimo lungometraggio. La storia s’incentra su un bambino scampato dalla morte su un gommone di migranti. Si chiama Mohammed, è siriano, ha otto anni. Ad accoglierlo in casa è una coppia italiana che soffre della perdita dell’unico figlio, Marco. In casa c’è calore, ma il dolore rende ciechi davanti a un bambino che protesta la sua identità a chi cerca d’imporgli la propria realtà. In questo modo il film pone tanti irrogativi sul significato della “vera” accoglienza nel rispetto delle diverse culture. A rendere ulteriormente speciale questa narrazione, rigorosa nella sceneggiatura, c’è l’ottima interpretazione di tutti gli attori, dal piccolo Yousef HassaEl Nabbi, che interpreta Mohammed, a Donatella Finocchiaro e Giorgio Tirabassi, che danno voce alla coppia che accoglie il piccolo. Il film “Nonostante la nebbia” è un piccolo gioiello.

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