“Grazie Giggi!”

Aveva un sorriso sornione. Era energia pura, un faro, un monumento, pura luce, un punto di riferimento, un professionista dello spettacolo, un cesellatore arguto, un artigiano felice, un uomo colto, un Maestro, un genio: è un tripudio di riconoscenza, commozione, amore per Gigi Proietti nel giorno del suo ultimo viaggio per le vie della sua Roma dove il suo nome si pronuncia con due “g”. Si sono passati il testimone in tanti nel ricordarlo da Marisa Laurito a Pino Quartullo, da Edoardo Leo a Paola Cortellesi e molti altri fino a Enrico Brignano. Piace che i ricordi più belli siano stati raccontati sulle assi dello shakespeariano Silvano Toti Globe Theatre, che Proietti fortissimamente volle inaugurandolo nel 2003 – e che a lui verrà intitolato -, conscio che “è più sensibile il progetto di una struttura mobile che un teatro che si chiamava stabile”. Walter Veltroni, che era al suo fianco in questo progetto, sottolinea amaramente come di William Shakespeare oggi condivida anche il destino di essere morto nello stesso giorno del compleanno. Eppure, prima di questa grande sfida teatrale, per i giovani Proietti aveva messo su già un laboratorio nel 1979 e Quartullo ricorda quel primo giorno: “Seduto sul palcoscenico nella saletta del Brancaccio la prima cosa che ci hai chiesto era lo sbruffo del cavallo”. Sì, perché Proietti univa sapientemente classico e popolare. “Facevi cultura e teatro popolare, facevi divertire fino alle lacrime”, osserva Edoardo Leo (che ha parlato a nome di Unita-Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo). Una delle sue più grandi lezioni agli allievi è ricordata da Brignano: sprigionava “desiderio di emulazione”, ma incitava “a essere noi stessi”. Bellissimo ancora il passaggio in cui Brignano ricorda che quello che chiama “maestro mio” è sempre stato per tutti un “riparo quando ne avevamo bisogno”. Il dolore di queste ore è condiviso in maniera assoluta. “Il dolore è forte, ma sappiamo che non è solo nostro, questo lutto è di tutti”, come aveva scritto la figlia Carlotta sui social, oggi stretta al fianco della sorella Susanna e della mamma Sagitta. L’ultima immagine odierna la rubo alla Laurito: Proietti era il “Teatro”! Ironia della sorte su Youtube ho ritrovato l’imitazione che Proietti faceva del grande Eduardo mentre raccontava l’ottantesimo compleanno del drammaturgo napoletano. Il palcoscenico davvero non ha confini!

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