Nel vivo dei film indipendenti con il critico Stefano Coccia: varato l’Indiecinema Film Festival

Genio e sregolatezza caratterizzano il critico, saggista e giornalista cinematografico Stefano Coccia, che il 6 ottobre ha lanciato la prima sessione dell’Indiecinema Film Festival in qualità di direttore artistico. Partita da un’intuizione del regista Fabio Del Greco e volta a promuovere il cinema indipendente, la manifestazione si svolge online sul sito www.indiecinema.it

Stefano, una definizione oggi di cinema indipendente?

Come tutte le cose apparentemente semplici, anche la definizione di cinema indipendente può nascondere delle insidie. Non a caso assistiamo spesso ad accanite discussioni tra registi ed altri addetti ai lavori, riguardo ad opere cinematografiche intorno alle quali si dibatte proprio su questo punto, se possano essere considerate o meno ‘indipendenti’. E una simile querelle non si ferma in genere agli aspetti produttivi, coinvolgendo anche quelli distributivi e la stessa identità di determinati circuiti di sale. Al di là delle questioni di ‘etichettatura’, le produzioni indipendenti si distinguono senz’altro da quelle più dichiaratamente ‘mainstream’ per il budget ridotto, l’assenza di grosse società alle spalle, il frequente venir meno di altri appoggi finanziari e istituzionali. L’operare in un regime di sostanziale autarchia, a livello economico, può rappresentare da un lato un oggettivo svantaggio, per le minori risorse in campo, ma dal punto di vista dell’ispirazione può voler dire maggior libertà espressiva, maggiore possibilità di osare. Sempre che uno sappia sfruttare bene tali opportunità. Ed è anche per questo che il panorama del cinema indipendente italiano negli ultimi anni sta offrendo indicazioni più interessanti, più valide sotto il profilo creativo, rispetto a tanti lungometraggi con produzioni più forti alle spalle ma fatti apparentemente con lo stampino“.

Quali i criteri con cui selezioni i film in concorso dell’Indiecinema Film Festival?

C’è da dire innanzitutto che questa autorale rassegna cinematografica, l’IndieCinema Film Festival, si è sviluppata a partire dall’esperienza maturata nell’arco di diversi mesi su IndieCinema, l’innovativa piattaforma on line dedicata al meglio del cinema indipendente italiano e straniero, che ha creato non molto tempo fa il cineasta Fabio Del Greco. Alcuni ottimi lavori (vedi ‘Il Metodo Kempinsky’ di Federico Salsano) si trovavano quindi già sulla piattaforma. Per scegliere gli altri si è operato attraverso un bando e tramite le personali scoperte di un piccolo nucleo di selezionatori, del quale oltre al sottoscritto fanno parte al momento l’attrice Chiara Pavoni e i filmmakers Federico Mattioni e Luca Gorreri. Riguardo alle motivazioni che hanno guidato la scelta, oltre all’autonomia degli autori, ha contato senz’altro la libertà di linguaggio e la varietà degli approcci. Nei corti, lungometraggi di finzione e documentari selezionati per questa prima sessione del festival (altre ne verranno più avanti) tendono a manifestarsi modalità rappresentative peculiari, insolite, fortemente caratterizzanti, che spesso non trovano cittadinanza in altri modelli cinematografici“.

I temi di questa prima selezione visibile fino a domenica 11 ottobre?

Stanti le premesse fatte finora, c’è un po’ di tutto in ballo. Sperimentazioni visive, atmosfere oniriche, scorie di un linguaggio affine alla videoarte sono spesso presenti nei corti, ad esempio, sia italiani che stranieri. Il tema stesso della visione, della natura più interiore e persino metafisica dello sguardo si affaccia quindi spesso, fino ad accarezzare le scelte così estreme di uno dei lungometraggi più originali e profondi, ‘Il sogno di Omero’ di Emiliano Aiello. Ma anche il rapporto con il reale assume diverse sfumature: si va dall’eccentrico mockumentary di Simon Barletti, ‘HerStory’, al più classico documentario dello svizzero Hanspeter Aliesch, ‘Stromboli – fino all’ultimo battito’, passando magari per il giocoso modo di raccontare luoghi e personaggi storici meno conosciuti sperimentato da Marco Melluso e Diego Schiavo, i due autori de ‘Il Conte Magico’. Il ricettario cui abbiamo attinto, come si può vedere, è piuttosto ampio“.

Allora, buona visione e votazione a tutti i cinefili!

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