Nastri da fiaba con “Pinocchio” e “Favolacce”: ecco il palmarès

“Pinocchio” di Matteo Garrone conserva la magia dell’incanto della prima volta anche se sono passati mesi e di mezzo c’è la tempesta del Covid-19. A questo film capace di trasportare in un’altra dimensione cuore e testa va il maggior numero di premi di questa 74esima edizione dei Nastri d’argento, il premio assegnato dal Sngci (Sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici italiani). Sono sei i premi per “Pinocchio” che vince per la regia di Matteo Garrone, per il miglior attore non protagonista con il premio Oscar Roberto Benigni (un sensazionale ed intenso Geppetto), per la scenografia (Dimitri Capuani), il montaggio (Marco Spoletini, che firma anche “Villetta con ospiti”), il sonoro (Maricetta Lombardo) e i costumi di Massimo Cantini Parrini che riceve il premio anche per “Favolacce“, film outsider di questa edizione (già vincitore a Berlino con l’Orso d’Argento). Il film di Damiano e Fabio D’Innocenzo esce appena finito il lockdown e sbaraglia i colleghi aggiudicandosi cinque riconoscimenti: miglior film, sceneggiatura (firmata dagli stessi D’Innocenzo), produttore (Pepito con Rai Cinema, premiati anche per “Hammamet”), fotografia (Paolo Carnera), e come già detto, per i costumi (di Cantini Parrini).

Pierfrancesco Favino per il secondo anno consecutivo (dopo “Il Traditore” nel 2109) ritira il Nastro come miglior attore protagonista per “Hammamet”, in cui sfodera ancora una volta nel ruolo di Craxi le sue straordinarie capacità mimetiche e interpretative.

Jasmine Trinca è la migliore attrice protagonista per “La Dea Fortuna” di Ferzan Özpetek, che ha ottenuto tre Nastri conquistando anche i premi per la musica, con il Nastro a Pasquale Catalano per la miglior colonna sonora, in cui spunta anche la voce di Mina (ex-aequo con Brunori Sas per “Odio L’Estate”) e per la miglior canzone con “Che vita meravigliosa”, scritta e interpretata da Diodato che prosegue una stagione trionfale, dopo la vittoria al Festival di Sanremo. Il film è anche premiato per il “cameo dell’anno” a Barbara Alberti.

Valeria Golino è la migliore attrice non protagonista (per “5 è il numero perfetto”, film d’esordio di Igort, e “Ritratto della giovane in fiamme” di Cèline Sciamma).

Nell’ambito della commedia è “Figli” di Giuseppe Bonito il film dell’anno che ha ottenuto riconoscimenti anche per i protagonisti: Paola Cortellesi (miglior attrice di commedia) al suo terzo Nastro consecutivo – dopo “Come un gatto in tangenziale” nel 2018 e “Ma cosa ci dice il cervello” nel 2019 – e Valerio Mastandrea (miglior attore di commedia). Un tris di premi nel ricordo del grande talento dello sceneggiatore Mattia Torre, autore del monologo da cui è tratto il film.

Miglior regista esordiente è Marco D’Amore con “L’immortale”.

Miglior soggetto è “Il Signor Diavolo” di Pupi, Antonio e Tommaso Avati.

I premi del Sindacato dei Giornalisti Cinematografici, nati nel 1946, ancora una volta e mai come quest’anno, sono dalla parte di chi lavora anche dietro le quinte, di quei professionisti, a volte “invisibili” ma fondamentali nella creazione di quel miracolo sempre nuovo che è un film. Anche con questo spirito e la voglia di sottolineare la coralità di questo lavoro, il Sngci assegna il Nastro dell’Anno a “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti, che premia il regista, il protagonista Elio Germano, i produttori e tutto il cast tecnico del film. Nel palmarès anche il Nastro d’Oro a Vittorio Storaro e il Nastro alla carriera a Toni Servillo. È attribuito a Claudio Santamaria quest’anno il Premio Nino Manfredi, fortemente voluto da Erminia Manfredi e dalla città di Taormina che l’ha sempre ospitato e che ha inviato direttamente a Claudio Santamaria, stasera assente, il trofeo realizzato come ogni anno dai maestri orafi de Le Colonne, Alvaro e Correnti.

I Giornalisti Cinematografici celebrano quest’anno l’amatissimo Pedro Almodòvar con il “Nastro d’Argento europeo” (è il sesto a lui assegnato) a quarant’anni dal suo esordio cinematografico con “Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio” e dopo una carriera costellata di successi che lo hanno consacrato come una vera icona del cinema mondiale: meraviglioso il suo “Dolor y Gloria”.

Sul fronte giovani, il Premio Guglielmo Biraghi va quest’anno a Giulio Pranno (l’attore martedì 7 luglio alle ore 18 sulla Pagina Facebook di ShorTS terrà una Masterclass), bravissimo protagonista di “Tutto il mio folle amore”, e assegna una menzione speciale al piccolo grande Federico Ielapi, che ha affrontato con grande talento un ruolo iconico come quello di Pinocchio. Proprio per il suo talento speciale questo premio è sostenuto anche dalla Fondazione Claudio Nobis che affianca il Sindacato e i Nastri nella promozione dei giovani e che promette sin d’ora supporto alla sua carriera, se continuerà professionalmente, con un’iniziativa di sostegno per la sua formazione. Ancora per il talento giovane, il Premio Graziella Bonacchi che quest’anno è attribuito a Barbara Chichiarelli (“Favolacce”, “La Dea Fortuna”), nel ricordo di Graziella Bonacchi: un premio ad un talento emergente nel nome dell’agente che più ha sostenuto i giovani con affetto, competenza e amicizia. E ancora il Premio Nastri Siae per la sceneggiatura a Emanuela Rossi (Buio) ed il Nuovo Imaie – Nastri d’Argento per il doppiaggio a Stefano De Sando, da oltre trent’anni voce di Robert De Niro, e Claudia Catani ed Emanuela Rossi per “Maleficent”, protagonisti dietro le quinte capaci di restituire con grande talento tutte le emozioni di un racconto cinematografico. Il Nastro della Legalità va ad “Aspromonte – La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti che racconta un mondo a tratti nascosto, a molti sconosciuto, e la voglia di riscatto di un popolo. Premio speciale anche a Lorenzo Mattotti per “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” e ai suoi produttori italiani, con Rai Cinema e Indigo Film che lo ha reso protagonista di un’importante campagna di promozione educational nelle scuole.

Laura Delli Colli

I Nastri 74, prodotti dal Sngci con il sostegno del Mibact – Direzione Generale per il Cinema, sono stati assegnati su una selezione di 40 titoli dell’annata usciti anche sulle piattaforme dal 1 giugno 2019 al 30 maggio 2020. A parte i premi speciali, i Nastri, come sempre, sono stati votati da oltre 100 giornalisti via mail e scrutinati dal notaio Alessandra Temperini. “Troppi premi? Ce lo chiediamo ogni anno e ancora una volta rispondiamo forse, ma sono segnalazioni tanto più quest’anno significative e meritate: la scelta del Direttivo ha voluto sottolineare la qualità di un anno difficile per tutti e anche per il cinema che sta tentando di resistere – spiega Laura Delli Colli, presidente, a nome del Direttivo Nazionale -. Una scommessa interessante che i premi servono a sottolineare perché sono il solo modo, a volte, di fronte alla crisi degli spettatori, per aiutare il pubblico a scegliere e a riscoprire il piacere del cinema in sala. Fare cronaca, segnalando, lo ripetiamo ancora una volta, fenomeni, eccellenze, novità, scoperte è il nostro mestiere. Un dovere farlo quest’anno, con il parterre dei nostri candidati e vincitori, nella speranza che il cinema italiano continui a puntare soprattutto sulla qualità e sulla sorpresa”.

Stasera su Rai Movie alle 21.10 in diretta dall’arena del Museo Maxxi a Roma una serata che vuole siglare la riapertura del cinema con tutta la sua vitalità e la sua voglia di ricominciare e che è dedicata al Maestro Ennio Morricone.

(articolo aggiornato alle ore 16.23 del 6 luglio 2020)

You May Also Like

Amore, attori e media sotto inchiesta nel film di Gianluca Maria Tavarelli

“L’amante dell’astronauta”, quando l’amicizia si trasforma in qualcosa di più

Il film sugli ultimi giorni di Berlinguer richiama ad un agire per il bene collettivo

Sergio Assisi è il “Re” della commedia spensierata