Morricone riservato fino alla fine: “funerali in forma privata, non voglio disturbare”. Ma il cinema italiano stasera gli dedica la premiazione dei Nastri d’Argento in quella che sarà una sorta di “festa al contrario”

Doveva essere semplicemente una festa del cinema la premiazione della 74ma edizione dei Nastri d’Argento in onda questa sera alle 21.10 su Rai Movie dal Museo Maxxi a Roma; ma sarà come nella canzone di Jovanotti “una specie di festa al contrario” con “un sacco di gente seria molto composta” che dedicherà quel momento al grande Ennio Morricone, scomparso questa notte a 91 anni. Era ricoverato al Campus Biomedico in seguito alla frattura del femore. Ha scritto di suo pugno il necrologio: “Io, Ennio Morricone, sono morto”. In queste righe saluta con grande affetto “tutti gli amici che mi sono stati vicini ed anche a quelli un po’ lontani”. Il suo desiderio è quello di un funerale in forma privata, spiega: “Non voglio disturbare”. Il compositore di capolavori assoluti, artista inarrivabile e geniale, si mostra discreto e riservato fino alla fine.

Morricone ha accompagnato la vita di ognuno di noi per oltre cinquant’anni, amato da un pubblico trasversale e internazionale. Ha vinto l’Oscar alla carriera “per i suoi eccezionali contributi nell’arte della musica per film” nel 2007 dopo cinque candidature, e poi nel 2106 l’Oscar per la Miglior Colonna sonora per “The Hateful Hate” di Quentin Tarantino. Ha vinto il primo dei suoi 11 Nastri D’Argento, più il prestigioso Nastro d’Oro alla carriera, nel 1965 con “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone, che segna l’avvio di un sodalizio artistico e umano che era iniziato sui banchi di scuola. Innumerevoli i premi anche internazionali conquistati nel corso della sua carriera – fra cui 3 Golden Globe, 6 Bafta, 10 David di Donatello – e nel 1995 ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

I Giornalisti Cinematografici “non possono non ricordarlo con l’affetto e la stima di sempre questa sera dedicandogli la cerimonia dei Nastri, ricordando innanzitutto le parole con le quali Morricone concluse lo scorso 11 gennaio la cerimonia per il premio alla carriera ricevuto in Senato: ‘Io credo che la prossima stagione sarà bellissima’. Parole che tanto più in questa stagione e in questa serata sono il migliore augurio per il cinema italiano”.

“La scomparsa di Ennio Morricone segna un giorno triste e doloroso per la musica e la cultura italiana ed internazionale. Con lui perdiamo uno dei più grandi compositori della nostra contemporaneità, le cui opere, soprattutto, ma non solo, legate al mondo del cinema, ci hanno accompagnato per buona parte della nostra vita – ricorda Carlo Fontana, presidente Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) -. Sarebbe praticamente impossibile ricordare tutti i capolavori che Morricone ci ha regalato nel corso della sua lunga ed intensa carriera. Un ‘unicum’ della scena musicale che fino all’ultimo non ha rinunciato a salire sul palco, e la cui grandezza è stata riconosciuta in tutto il mondo, consacrata con la consegna nel 2007 dell’Oscar alla carriera. Al tempo stesso lo ricordo anche come raffinatissimo Direttore d’Orchestra, ruolo che ha saputo fin da subito ricoprire in maniera ineccepibile, tanto da portarlo ad esibirsi con le più prestigiose orchestre”. “L’Agis, unitamente a tutte le associazioni ad essa aderenti, esprime le più sentite condoglianze ai familiari di Morricone, e partecipa con loro al dolore per la sua perdita”.

“Una perdita dolorosa per il Cinema e la Cultura internazionali – scrive Mario Lorini, presidente dell’Associazione Nazionale Esercenti Cinema (Anec), esprimendo il cordoglio di tutto l’esercizio cinematografico alla notizia della scomparsa del Maestro artefice di oltre 400 colonne sonore, molte delle quali divenute leggendarie -. Un talento unico della composizione e della direzione d’orchestra, ha regalato al cinema gran parte della sua carriera, contribuendo spesso in maniera decisiva al successo di film, di generi, di autori grazie a melodie, a innovazioni, a sperimentazioni che ne hanno fatto una celebrità mondiale, riempiendo arene e teatri prestigiosi fino allo scorso anno. A partire dai western di Sergio Leone, Morricone ha dato lustro e risonanza internazionale al cinema italiano. Senza trascurare le composizioni non legate alla Settima Arte (da lui definite ‘musica assoluta’) né i successi di musica pop, ha legato il suo nome a una moltitudine di registi di pregio anche quando erano appena esordienti: Argento, Bellocchio, Bertolucci, Bolognini, Cavani, Faenza, Ferreri, Lizzani, Montaldo, Pasolini, Petri, Pontecorvo, i Taviani, Wertmuller solo per citarne alcuni; all’estero con Almodovar, De Palma, Fuller, Joffé, Levinson, Malick, Nichols, Polanski, Stone. Personaggio amatissimo dal pubblico che affollava i suoi concerti tributandogli ovazioni degne di una rockstar, della carriera di Morricone ci preme ricordare in particolare il solido legame professionale che lo univa a Giuseppe Tornatore e la stima di cui ha goduto negli Stati Uniti, con l’Oscar alla carriera e quello vinto nel 2016 per ‘The hateful eight’ di Quentin Tarantino, uno dei suoi più grandi estimatori. Uomo riservato, schivo, dalla profonda umanità, Ennio Morricone si è imposto con le sue opere immortali e la sua audacia compositiva: da anni una figura di culto, lascia un patrimonio musicale di rara qualità e finezza espressiva”.

Fumo, Morricone, Pollice

Tra i colleghi, l’artista Claudio Baglioni sui propri profili social scrive: “Ennio caro, quanti regali di musica e poesia ci hai fatto. La tua arte magnifica, potente e sensibile è unica e resta per sempre con noi. Mancherai al bene di tantissimi e al mio. Io che ho avuto l’onore e il privilegio di conoscerti e lavorare con te, ti mando un saluto e mi firmo come ti piaceva chiamarmi, Audio Bagliori”.

“Con la morte del Maestro Ennio Morricone scompare un vero e proprio gigante della musica italiana e mondiale. Alla sua famiglia le condoglianze del Cidim (Comitato Nazionale Italiano Musica), che per tre anni ha avuto l’onore di avere il Maestro come presidente del Concorso Nazionale di Composizione Francesco Agnello”, dichiara il presidente Cidim Lucio Fumo. In una recente intervista al Cidim il Maestro Morricone aveva voluto lanciare un messaggio di speranza sottolineando che ‘la musica non è finita! Non è assolutamente finita. È necessario che gli interpreti suonino dal vivo in presenza del pubblico. Il pubblico dovrà esser messo nelle condizioni di ascoltare i concerti senza avere motivi di preoccupazione per un eventuale contagio. Sono fiducioso su questo, anche se nel momento attuale ci sono giustificati motivi di preoccupazione che capisco e condivido. Penso, però, che le cose cambieranno e che il pubblico tornerà a frequentare i concerti'”.

L’Associazione Nuova Consonanza saluta con affetto e commozione il Maestro Ennio Morricone, “nostro socio dal 1964 e fino agli ultimi giorni di vita sempre generosamente disponibile ad essere coinvolto in battaglie e iniziative a sostegno delle istanze della nuova musica. Allievo di Goffredo Petrassi e sempre aperto a ogni tipo di innovazione musicale, nel 1966 entra a far parte del GINC (Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza), il primo ed unico gruppo formato da compositori-esecutori fondato poco prima da Franco Evangelisti e al quale presero parte anche Egisto Macchi, Ivan Vandor, Frederic Rzewsky. Con il GINC partecipa a un gran numero di concerti, ad alcune produzioni discografiche e alla realizzazione di due colonne sonore. Parallelamente all’attività di compositore di musica per il cinema che lo ha giustamente reso celebre nel mondo, Morricone ha sempre dedicato altrettanto impegno alla composizione di musica da concerto, una musica raffinata e complessa, caratterizzata da elementi fortemente innovativi e di ricerca che conta un catalogo ormai vastissimo”. “È principalmente in questa musica che Ennio Morricone ha sempre dichiarato di riconoscersi – racconta Lucio Gregoretti attuale presidente dell’Associazione Nuova Consonanza – ed è qui che lascia un vuoto incolmabile in tutti noi che l’abbiamo frequentato, apprezzato, amato”.”Con la morte del Maestro Ennio Morricone scompare un vero e proprio gigante della musica italiana e mondiale. Alla sua famiglia le condoglianze del Cidim (Comitato Nazionale Italiano Musica), che per tre anni ha avuto l’onore di avere il Maestro come presidente del Concorso Nazionale di Composizione Francesco Agnello”, dichiara il presidente Cidim Lucio Fumo. In una recente intervista al Cidim il Maestro Morricone aveva voluto lanciare un messaggio di speranza sottolineando che ‘la musica non è finita! Non è assolutamente finita. È necessario che gli interpreti suonino dal vivo in presenza del pubblico. Il pubblico dovrà esser messo nelle condizioni di ascoltare i concerti senza avere motivi di preoccupazione per un eventuale contagio. Sono fiducioso su questo, anche se nel momento attuale ci sono giustificati motivi di preoccupazione che capisco e condivido. Penso, però, che le cose cambieranno e che il pubblico tornerà a frequentare i concerti'”.

Sky ricorda il grande musicista e compositore con una programmazione di oltre 24 ore su Sky Cinema Due: una maratona di film che contengono alcuni dei suoi pezzi più memorabili. Si comincia stasera, in prima serata alle 21.15, con uno dei film più celebri di Sergio Leone e con la colonna sonora di Morricone: “C’era una volta in America”. A seguire sarà la volta di “Novecento” di Bernardo Bertolucci, di cui saranno trasmesse una dietro l’altra i due “atti” di cui si compone. Stasera alle 21 su Sky Cinema Due e su Sky Arte (in replica anche domani alle 21.00 su Sky Cinema Due) verrà inoltre riproposta l’intervista del 2016 di Francesco Castelnuovo a Ennio Morricone insieme a Giuseppe Tornatore, definito “amico fraterno” dallo stesso Morricone nel suo auto-necrologio.

(articolo aggiornato alle ore 16.46 del 6 luglio 2020)

You May Also Like

Con “Un altro ferragosto” Paolo Virzì firma un altro capolavoro

“Te l’avevo detto”, un film tremendamente visionario

“Arf”, il racconto animato del candore che sfidò il dittatore

“Il punto di rugiada”, l’incanto di un film d’autore