Arriva “Gamberetti per tutti”, un regalo di consapevole spensieratezza

Nicolas Gob (Matthias), Alban Lenoir (Jean), Michaël Abiteboul (Cédric), David Baïot (Alex), Romain Lancry (Damien), Roland Menou (Joël), Geoffrey Couët (Xavier), Romain Brau (Fred) e Félix Martinez (Vincent): memorizzate i nomi di questi nove straordinari attori protagonisti di “Gamberetti per tutti”, scritto e diretto da Cédric Le Gallo e Maxime Govare (la sceneggiatura è stata scritta in collaborazione con Romain Choay). È il film più bello di quest’estate perché è all’insegna della leggerezza nonostante il fardello che ognuno dei personaggi porta con sé e, in questo periodo così particolare che l’intero mondo sta vivendo a causa del Covid-19, è un regalo di spensieratezza.

Qualche omofobo storcerà il naso perché è la storia di una squadra di pallanuoto gay, ma è perché non sanno quanta gioia il film trasmette.

“Gamberetti per tutti” ha inizio con le affermazioni omofobe di Matthias Le Goff, vicecampione del mondo di nuoto che viene condannato ad allenare i “Gamberetti Paillettati”, una squadra di pallanuoto gay più interessata a far festa che a gareggiare. Tale mix esplosivo deve recarsi in Croazia per partecipare ai Gay Games e in questo viaggio Matthias – giorno dopo giorno – metterà in discussione tutte le proprie certezze e priorità.

“Il film si ispira alla mia vera squadra di pallanuoto con la quale giro il mondo da sette anni, torneo dopo torneo, compresi gli ultimi Gay Games. La consapevolezza di aver vissuto un’avventura unica, che ha cambiato la mia vita, mi ha dato la voglia di rivendicare i valori che ci hanno guidato: la libertà, il diritto alla differenza e all’eccesso e, soprattutto, il trionfo della leggerezza sulla pesantezza della vita. Che sono, in fondo, valori universali”, racconta Cédric Le Gallo, coautore, coregista e vero Gamberetto.

Cos’è un “gamberetto paillettato”? Il nome viene dalla squadra di pallanuoto “Crevettes Pailettées” (in francese): gamberetto per l’aspetto acquatico, e paillettato per l’aspetto festaiolo di tutti gli atleti della squadra che amano fare festa, ballare e travestirsi. “Per molto tempo arrivavamo sempre ultimi a ogni torneo – spiega Le Gallo -. Scommettevamo tutto sulle nostre coreografie e i nostri travestimenti. Non aspiravamo al gradino più alto del podio ma al premio per la ‘migliore atmosfera’. Amiamo veramente la pallanuoto, è uno sport che scarica i nervi ma, contrariamente ad altre squadre, non ci serve vincere a tutti i costi. La nostra principale motivazione è stare assieme”.

A freddo puoi pensare che il film abbia qualcosa di “Priscilla, la regina del deserto”, ma in realtà è unico perché, come capita ai veri gamberetti da cui la storia ha preso vita, queste persone sono un bellissimo esempio di come essere fino in fondo se stessi.

Curiosità: la pallanuoto è lo sport più duro e fisico che si possa immaginare e alcuni attori stavano a malapena a galla quando sono stati scelti, così si sono sottoposti a tre mesi di allenamento prima di cominciare le riprese per imparare a nuotare intensamente e a giocare a pallanuoto risultando credibili.

Il risultato? Un capolavoro di genuinità!

Dal 9 luglio il film è al cinema.

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