Inquietante e sconvolgente il noir “Doppio sospetto” di Olivier Masset-Depasse, il film più premiato nella storia del Belgio

Un incredibile senso di inquietudine lascia “Doppio sospetto” (titolo originale “Duelles”, tratto dal romanzo “Derrière la haine” di Barbara Abel) che il primo febbraio si è aggiudicato 9 premi Magritte, diventando il film che ha ricevuto più riconoscimenti nella storia di questo che è l’Oscar del Belgio. Ambientato all’inizio degli anni Sessanta, la pellicola vede protagoniste due donne Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne Coesens), molto amiche fino a quando la prima assiste, impotente, alla morte accidentale del figlio dell’altra… Da qui è la messa in scena di uno “scontro tra due donne, due madri, due migliori amiche: Alice ha una mente molto attiva, Céline ha un’incredibile forza di volontà. Le loro famiglie sembrano specchiarsi l’una nell’altra, tanto più che vivono nella stessa villa bifamiliare, quindi in due case gemelle. Questa villa ha un ruolo molto importante nel film e non è stato facile trovarla, poiché ha una leggera asimmetria architettonica, che non si intuisce immediatamente ma che crea nello spettatore un senso di disagio e inquietudine”, scrive nelle note di regia Olivier Masset-Depasse, belga classe 1971, che in questo noir si affida anche molto alla musica: “Il compositore Fréderic Vercheval ha scritto una partitura straordinaria, che funziona nel film come una sorta di ‘quarta dimensione’, capace di esprimere in profondità quello che la storia, la regia e gli attori non possono raccontare”. Tra Alice e Céline è in atto un braccio di ferro mozzafiato, sconvolgente, senza esclusione di colpi. L’equilibrio del loro legame è instabile, anzi è tanto più insicuro quanto più sono vicine. Il noir conferma l’uscita in Italia questo giovedì, 27 febbraio.

You May Also Like

Amore, attori e media sotto inchiesta nel film di Gianluca Maria Tavarelli

“L’amante dell’astronauta”, quando l’amicizia si trasforma in qualcosa di più

Il film sugli ultimi giorni di Berlinguer richiama ad un agire per il bene collettivo

Sergio Assisi è il “Re” della commedia spensierata