“Mine vaganti” è ora anche un successo teatrale

“Non avevo capito quanto teatrale fosse il testo nel suo meccanismo comico e tragico”, così Giorgio Marchesi tra i protagonisti della versione per il palcoscenico di “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek, già da tre mesi in tournèe in Italia, con un grande successo di pubblico e critica ovunque. Gli spettatori partecipano tanto alla scena, avendo il regista squarciato la quarta parete e reso la platea la piazza dove gli attori si muovono come sul palcoscenico, una partecipazione tanto calorosa che nelle repliche a Caserta alcune battute sono state inghiottite dalla festosa accoglienza del pubblico. La storia è quella del film – un ragazzo torna dalla sua famiglia del Sud per fare coming out -, anche se il regista ha lavorato per sottrazione e ha spostato la scena dalla Puglia alla Campania, comprendendo nel cast molti attori partenopei. Tra questi c’è Arturo Muselli che interpreta il ruolo che fu di Riccardo Scamarcio, cioè Tommaso Cantone il giovane che studia fuori vivendo il suo amore omosessuale alla luce del sole e che torna a casa per aprirsi con i suoi, ma qui sarà preceduto dal fratello maggiore Antonio, che a teatro ha il volto di Giorgio Marchesi. “Sono legatissimo a ‘Mine vaganti’ – afferma l’attore bergamasco in conferenza stampa all’Ambra Jovinelli di Roma dove sono tutte sold out le date dal 19 febbraio al primo marzo, nonostante l’aggiunta di nuove repliche -. È un regalo di Ferzan Ozpetek l’aver interpretato 10 anni fa il ruolo di Nicola portandomi grande fortuna, e di esserci anche adesso. Siccome il film ha esterni bellissimi, non immaginavo che anche nella versione teatrale fosse così spettacolare. I tecnici fanno davvero una danza insieme a noi”. Le scenografie, i costumi e le luci così preziosi per l’atmosfera che si crea a teatro sono rispettivamente a firma di Luigi Ferrigno, Alessandro Lai e Pasquale Mari. Oltre a Giorgio Marchesi, anche Paola Minaccioni faceva parte del cast del film: al cinema era Teresa, la cameriera di casa Cantone (ruolo ora di Mimma Lovoi), a teatro è Stefania, la mamma di Tommaso e Antonio (sul grande schermo la parte di Lunetta Savino). “La drammaturgia di Ozpetek funziona anche sul palcoscenico”, afferma l’attrice che sigla la doppietta quest’anno all’Ambra Jovinelli avendo fatto già tappa qui con Emilio Solfrizzi in “A testa in giù”, come ha ricordato fiera la direttrice artistica del teatro romano Fabrizia Pompilio. “Una drammaturgia – sottolinea il produttore Marco Balsamo – il cui lavoro si basa sulla coscienza degli attori” che fanno parte di una compagnia il cui “capocomico”, come l’ha definito Ozpetek, è Francesco Pannofino che veste i panni del padre Vincenzo Cantone, ruolo che interpretò Ennio Fantastichini (che ci ha lasciato nel 2018). “Ogni sera il mio pensiero va a chi mi ha preceduto”, sottolinea l’attore ligure. Ozpetek ricorda anche Ilaria Occhini (scomparsa l’anno scorso) che nel film era la nonna, ora interpretata da Caterina Vertova, che ha risposto con entusiasmo alla “chiamata” del regista che l’aveva già diretta in “Cuore sacro”, pur sapendo che non era stata la prima scelta. Del cast artistico – in tutto 11 attori – fanno ancora parte Roberta Astuti (la socia di Tommaso, Alba Brunetti), Sarah Falanga (zia Luciana), e tre attori che hanno recitato nell’ultimo film di Ozpetek “La dea fortuna”, cioè Francesco Maggi (Andrea), Luca Pantini (Marco) e Edoardo Purgatori (Davide). “È un sogno in un anno aver lavorato per un film e per il primo lavoro teatrale di Ferzan Ozpetek. Sto imparando tanto – afferma il 31enne Purgatori -. Sono eternamente grato della fiducia”. “Lavorare a teatro mi ha dato la possibilità di avere un contatto diretto con gli attori così da aver portato avanti anche il casting del prossimo film – dice Ozpetek -. Questi 11 attori sono generosi e bravissimi, molto attenti al dettaglio, alle piccole cose. Quando raccontai questo progetto a Domenico Procacci nel 2008 mi disse sicuramente ti chiameranno da Broadway per farne anche l’adattamento teatrale. Effettivamente mi hanno chiamato, ma poi non se n’è fatto nulla. In tanti si sono fatti avanti per convincermi di portare la storia a teatro dopo il successo del film, ma ho detto sempre di no, fino a piegarmi davanti alle insistenze del produttore Marco Balsamo”. Ozpetek prima d’ora era stato solo sul palco lirico del San Carlo di Napoli per la “Traviata” con la benedizione di Franco Zeffirelli, un successo poi replicato con “Madame Butterfly”. Ozpetek riproverà a teatro con un testo di prosa dopo “Mine Vaganti”? “Sì, ma non da un mio film – dice -. Voglio qualcosa di nuovo”. Intanto, porterà per circa un mese “Mine vaganti” a Madrid con attori spagnoli; al testo sono interessati anche produttori francesi e tedeschi.

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