“Gli anni più belli”, la poetica di Gabriele Muccino raggiunge la piena maturità
Il cantore dell’amore al cinema si è superato. “Gli anni più belli”, in uscita il 13 febbraio, è l’espressione matura del poeta Gabriele Muccino. Sin dai primi passi, il cineasta romano 52enne – 23 anni di carriera sulle spalle, oggi al suo dodicesimo film – ha fatto un patto col pubblico che ha sempre rispettato: regalare emozioni e buoni sentimenti. In questo ultimo film elogia l’amicizia attraverso la sua generazione cresciuta all’ombra di quelle passate cariche di ideologie, finendo però per guardare e aspettare il proprio momento che sembra non arrivare mai. Con Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria dà vita ad un’amicizia forte, che attraversa 40 anni, partendo dal 1982 quando hanno 16 anni, per poi ritrovarsi nell’epoca dell’invasione dei social. I quattro – Giulio, Gemma, Paolo e Riccardo – ne passano tante, accadono screzi tra loro, hanno tutti il loro personale tunnel da superare, ma hanno il potere di avere sempre l’altro come faro, come punto di riferimento, nonostante gli alti e bassi della vita. In conferenza stampa a Roma si è parlato di modelli cinematografici italiani importanti quali Cesare Zavattini, Dino Risi, Federico Fellini, Vittorio De Sica e, soprattutto, Ettore Scola con “C’eravamo tanto amati”: amici, amori e coscienza politica, quest’ultima presente nel film di Muccino solo come status o di passaggio. Ma, per quanto quei modelli sono lì ed hanno formato il cineasta Gabriele Muccino, “Gli anni più belli” si possono ricondurre semplicemente al percorso di un regista giunto alla piena maturità con le tematiche dei sentimenti che da sempre racconta. Muccino ha fatto un patto emozionale con lo spettatore che qui porta alla massima magia lunga poco più di due ore in compagnia di volti che il pubblico ama, su note del grande Maestro Nicola Piovani e la canzone omonima del film firmata da Claudio Baglioni di cui ascoltiamo anche la meravigliosa “Mille giorni di te e di me”. Ai protagonisti Muccino affianca un cast incredibile, svelando il talento attoriale della cantante Emma Marrone, dando il giusto spazio al figlio, il dolce Ilan Muccino, e ai ragazzi che interpretano i quattro amici adolescenti: Alma Noce (restituita sul grande schermo con l’identica fragilità e bellezza di Micaela Ramazzotti), Francesco Centorame, Andrea Pittorino e Matteo De Buono. Un cast arricchito anche della presenza di Nicoletta Romanoff, del grande Mariano Rigillo e della giovane Elisa Visari. Bellissimo leggere nei titoli di coda i ringraziamenti del produttore Marco Belardi agli “amici che avrò per sempre”. È la summa del film.