“La Belle Époque”, quando guardarsi negli occhi accende l’amore

Nostalgia e progressi tecnici – come la lampadina, la radio, il telefono, il tapis roulant e il cinema – rendono tale la Belle Époque, il periodo che va grosso modo dal 1880 al 1915. Ed è proprio “La Belle Époque” il titolo del film che regala il sogno di far vivere in studio l’epoca che ogni persona più ama. Non è come in “Hotel Gagarin” di Simone Spada dove in tanti interpretano il personaggio che avrebbero voluto essere. In “La Belle Époque” di Nicolas Bedos, film presentato alla 14esima Festa del cinema di Roma ed ora in sala, una sorta di regista, Antoine (Guillaume Canet), ricostruisce ad hoc il momento storico che le persone desiderano vivere da protagonisti, quasi fosse un set cinematografico su misura. Tra tante richieste da libri di storia per interpretare Napoleone o Winston Churchill, ne arriva una molto personale: Victor (Daniel Auteuil) vuole rivivere il 16 maggio del 1974 quando in un café di Lione ha incontrato la donna della sua vita. Victor non si sente a suo agio nell’oggi pregno di realtà virtuale: ha nostalgia di un’epoca in cui guardarsi negli occhi fa la differenza per un vero amore. Nel film i volti delle donne amate sono di Fanny Ardant e Doria Tillier.

You May Also Like

Con “Un altro ferragosto” Paolo Virzì firma un altro capolavoro

“Te l’avevo detto”, un film tremendamente visionario

“Arf”, il racconto animato del candore che sfidò il dittatore

“Il punto di rugiada”, l’incanto di un film d’autore