“The Mastermind”, un “inconsapevole” ladro d’arte

“The Mastermind”, un “inconsapevole” ladro d’arte

È partito il conto alla rovescia per l’uscita il 30 ottobre in Italia di “The Mastermind” della regista (anche sceneggiatrice) Kelly Reichardt, che è protagonista di due proiezioni speciali in Italia (a Bologna l’8 ottobre e a Roma il 9 ottobre). Presentato in Concorso al 78. Festival di Cannes, prodotto e distribuito da Mubi, il film ha come protagonista un perfetto Josh O’Connor che impersona un padre che ha respirato a modo suo l’aria del movimento di contestazione politica e sociale del Sessantotto. Ambientato, appunto, negli anni immediatamente successivi, i Settanta, “The Mastermind” vede quest’uomo disoccupato e ladro d’arte dilettante, che decide di intraprendere la sua prima rapina credendo di avere un piano infallibile, ma poi qualcosa gli sfugge dal controllo e rischia di mettere in pericolo la moglie e i figli. Il titolo, che rimanda la mente di molti ad un famoso gioco dai chiodini colorati, vuole sottolineare l’azione dell’“architettare un crimine”, ma occhieggia con l’altro significato che pure ha di “persona dotata di grande intelligenza”, perché alla fine il protagonista riesce solo a pianificare il vortice di una spirale che rischia di risucchiarlo. Del film, oltre all’interpretazione di Josh O’Connor, sono perfette la fotografia di Christopher Blauvelt e le musiche di Rob Mazurek. Si ricorda che dieci anni fa uscì un film incentrato su un’altra “rapina sgangherata” dal titolo simile: “Masterminds – I geni della truffa” di Jared Hess.