“6:06”, Tekla Taidelli racconta gli invisibili oltre le crepe

“6:06”, Tekla Taidelli racconta gli invisibili oltre le crepe

Nuda, senza filtri, la cineasta Tekla Taidelli in “6:06” è profonda nel raccontare una storia onirica che porta dentro il vortice della tossicodipendenza, offrendo la possibilità però di vedere la luce alla fine del tunnel: quella luce è dentro ciascuno di noi, l’importante per farla venir fuori è avere qualcuno che crede in noi nonostante tutto. Così, dopo vent’anni da “Fuori Vena”, Taidelli affronta nuovamente il tema della droga. “Questo film viene direttamente dal cuore e dall’anima. Sentivo il bisogno urgente di raccontarlo. Da più di vent’anni faccio cinema nel sociale: per me è una missione dare voce agli invisibili. I miei attori vengono dalla strada, scelti per raccontare con un realismo che definisco underground”, sottolinea Taidelli in una nota stampa. “Il mio primo film, ‘Fuori Vena’ – una storia d’amore e tossicodipendenza interpretata da me, punk, e un vero eroinomane che oggi non c’è più – è stato selezionato al 58° Festival di Locarno nella sezione Cineasti del Presente, e paragonato ad ‘Amore tossico’ di Caligari. Claudio venne di persona a stringermi la mano e mi disse: ‘Benvenuta nella lista dei registi maledetti’. E maledetta, nel bene e nel male, lo sono stata davvero: come lui, ho avuto enormi difficoltà a realizzare un secondo film, sono caduta anch’io nella droga, ma ne sono uscita a testa alta. Questo film esiste per questo motivo”. Presentato alle Notti Veneziane, sezione realizzata dalle Giornate degli Autori in accordo con Isola Edipo, e disponibile in quegli stessi giorni della Mostra di Venezia su mymovies, il film è sceneggiato dalla stessa regista in collaborazione con Edoardo Moghetti, al montaggio è Fabio Nunziata, mentre la fotografia è firmata da Tommaso Lusena De Sarmiento (CCS). “6:06” parla di Leo (Davide Valle), vent’anni e una vita in bianco e nero. Ogni mattina si sveglia esattamente alle 6:06. La sua esistenza è scandita da lavori precari e da una corsa senza tregua verso la prossima dose. Fino a quando intrappolato in un loop, non incontra Jo-Jo (George Li Tourniaire, tra le interpreti di “Mare Fuori 5”), coetanea misteriosa, che guida un vecchio caravan e che riesce da subito a vederlo oltre le sue crepe.