“Film di Stato”, le immagini di un regime: ieri propaganda, oggi monito

“Film di Stato”, le immagini di un regime: ieri propaganda, oggi monito

Scelta narrativa singolare e degna di attenzione quella di Roland Sejko, regista e sceneggiatore, che in “Film di Stato” (durata 78’) ha utilizzato solo immagini e musiche per raccontare il potere di Enver Hoxha (Argirocastro 1908 – Tirana 1985) in Albania. Forte della posizione di direttore della redazione editoriale dell’Archivio Storico Luce, il cineasta ha attinto a documenti inediti e rari, mostrando il volto della dittatura albanese, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino al 1990. Con la sola forza di testimonianze d’epoca, il documentario riesce a trasportare lo spettatore nella realtà di un paese in cui i cittadini erano lavoratori assoggettati, a cui pian piano furono sottratte le libertà, su tutte quelle di religione e quelle di informazione. Se le riforme di Hoxha modernizzarono l’economia dell’Albania, sul piano politico la sua fu una dittatura comunista rigida, che ruppe con l’Unione Sovietica, dopo la morte di Stalin, e con la Cina, dopo la morte di Mao. Sejko non utilizza parole o commenti, sono le immagini che denunciano il peso e la gravità di ciò che accadde, richiamando tristemente alla mente alcuni frame odierni, in particolare dalla parata militare cinese. Presentato in anteprima mondiale alle Notti Veneziane, sezione realizzata dalle Giornate degli Autori in accordo con Isola Edipo, prodotto e distribuito da Luce Cinecittà e proiettato nella Sala Web di mymovies.it, “Film di Stato” è “fatto solo di immagini esistenti, cercando – con il montaggio, il suono, il ritmo – di costruire un racconto diverso da quello che quelle immagini volevano imporre. L’obiettivo non è semplicemente mostrare, ma trasformare, far emergere, dentro la costruzione propagandistica, le crepe, i vuoti, i segnali di un’altra possibile lettura delle immagini. E così forse anche della realtà”, sottolinea Sejko nel comunicato stampa in cui si evidenzia ciò che il film attenziona, cioè “non solo la parabola epocale di un’autocrazia, ma un’immagine generale del potere, di cui ci fa vedere la cecità”. Questo documentario – scritto e diretto da Roland Sejko, con il montaggio di Luca Onorati, le musiche di Riccardo Giagni e il suono di Paolo Amici – si candida ad essere una delle opere più critiche sui regimi perché, facendo vedere ciò che la dittatura di Hoxha permetteva si vedesse, trasforma le immagini della propaganda di ieri in immagini che oggi fanno da monito sul prossimo futuro.

ANTEPRIMA DI “FILM DI STATO” PER “DA VENEZIA A ROMA”: mercoledì 24 settembre ore 21 Cinema Farnese con, a seguire, Q&A con Roland Sejko.