Una perla rara, verace e dolce, scanzonato e profondo come l’esistenza è il documentario “Indietro così” che valorizza il dietro le quinte di un’esperienza di teatro integrato. Alla regia c’è Antonio Morabito, che esordì nel lungometraggio nel 2013 con l’apprezzato “Il venditore di medicine”. Presentato a Venezia alle Notti Veneziane, sezione realizzata dalle Giornate degli Autori in accordo con Isola Edipo, e disponibile in contemporanea nella Sala Web di MYmovies, “Indietro così” segue Stefano, un operatore sociale che fa teatro assieme ad attori con disabilità. Il lavoro punta a raccontare il viaggio che tra arte e quotidianità si compie per arrivare alla prima dello spettacolo, ma la bellezza della cinepresa è il suo inquadrare il percorso che porta al debutto davanti al pubblico. Tra dubbi, ricordi e condivisione, gli attori tutti raccontano e si raccontano, emozionando e mettendo da parte ogni ipocrisia. Il documentario, una produzione Vertigo Film in collaborazione con Cooperativa Sociale Oltre, per gran parte girato proprio in un centro diurno di Roma, merita di ricordare tutto il cast artistico così come citato nel pressbook: Stefano Romani (l’operatore sociale), Irene Turati, Benedetta Pascoli, Daniele Alessi, Barbara Federici, Cinzia Notari, Luigi Meloni, Maria Rosaria Fraioli, Mario Arena, Gaia Barale, Elisabetta Masi, Alessandra Delle Monache, Sandro Bussu, Carla Parsi, Marco Di Sturco, Stefania Vidotto, Simona Bertini, Nadia Pugliese, Rita Partenza, Michela Pecci, Antonio Mastrofini, Antonino Cama, Eugenia Della Seta, Daniele Lasco, Dante Lombardi, Simona Canti, Famita Zilli, Samantha Grande, Cristina Venturin, Giovanni D’Ascenzio, Anna Drommi, Cesare Di Cesidio, Rita Ciocchetti, Mayer Amato, Franck Willy Djoumetio, John Rex, Rocco Donati, Massimiliano Martina, Arianna Radicioni, Agnese Toppoli, Giorgio Galluzzi, Gabriele Maran, Guido Zucchi, Leonardo Chail, Chiara Conti, Maurizia Romagna, Damiano Salaris. Scrive Antonio Morabito nella nota di regia: “Quello che Stefano vuole fare è un tEATRO dove la ‘t’ sia minuscola, perché maiuscolo diventa il percorso di preparazione e la modalità con cui lo spettacolo viene costruito, fino ad arrivare al paradosso che il vero spettacolo sono le prove, e che la stessa sera della prima diventa una prova, forse la prima prova da cui far partire un’altra preparazione. Non si procede linearmente in avanti nel Teatro dell’Indietro”. Come cantava Franco Battiato: “Vorrei tornare indietro/Nella mia casa d’origine/Dove vivevo prima di arrivare qui sulla terra”.
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